SCUOLA, approvato il nuovo Decreto 66/17: cosa aspettarci per gli alunni e studenti con disabilità dal prossimo anno scolastico?
Due anni intensi di lavoro in Osservatorio e finalmente è stato approvato nell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri (21 maggio) dei decreto legislativo correttivo del Decreto n. 66 del 2017, “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità” , che prevede alcune importanti novità per l’inclusione in termini di procedure.
La prima considerazione – evidenzia Francesca Palmas responsabile del Centro Studi ABC Italia e membro dell’Osservatorio sull’inclusione scolastica del MIUR – è che rispetto alla prima bozza del Decreto 2017 da cui siamo partiti, che rivoluzionava il PEI escludendo la partecipazione delle famiglie e specialisti, escludeva i GLHO e dunque le forme istituzionali partecipate di progettazione tra tutti i soggetti coinvolti, possiamo ritenerci soddisfatti.
Infatti il decreto correttivo contiene molte delle istanze presentate in sede di osservatorio, grazie all’intensa e costante attività della Federazione FISH e delle organizzazioni associate delle quali fa parte anche ABC, che migliorano l’impianto di base anche se rimangono alcune zone lacunose.
COSA VA BENE. Valutiamo positivamente la riorganizzazione a partire dalle certificazioni, profilo di funzionamento, PEI e progetto di vita su base ICF, ovvero una presa in carico globale e multidisciplinare della persona con disabilità in correlazione al contesto in cui vive, ancora la definizione di ruoli e competenze di tutte le figure che intervengono nel processo di inclusione dal collaboratore scolastico all’assistente all’autonomia e alla comunicazione, fino alla definizione in sede di PEI dei sostegni (insegnante di sostegno, assistenti all’autonomia e comunicazione, assistenza igienico personale) e quantificazione delle effettive ore di sostegno, spesso motivo di grandi discriminazioni, confusione e procedure distorte. Si iniziano ad introdurre crediti formativi sull’inclusione per tutti i docenti, anche se non è ancora sufficiente, ma è la direzione verso la quale noi puntiamo, ovvero la formazione iniziale ed in servizio di tutti i docenti non solo di quelli di sostegno. Si inizia anche a parlare di accomodamento ragionevole come espressamente previsto nella Convenzione ONU. COSA NON VA BENE. Resta nebuloso il ruolo e il peso nella procedura di richiesta delle ore di sostegno scolastico, il passaggio tra il PEI, parere del GIT (gruppo integrazione Territoriale) e il Dirigente Scolastico; il restringimento circa l’adeguamento delle situazioni di fatto sia per il sostegno che per i collaboratori scolastici (sempre di competenza del Ministero) il che ci fa temere in un tentativo di contenimento della spesa. Ci sono inoltre alcuni passaggi in merito alle nuove procedure sull’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica che vanno ancora chiariti per non appesantire per le famiglie la burocrazia.Tutti temi questi che saranno ora oggetto di discussione nel prossimo confronto di Camera e Senato che dovranno esprimersi sul Decreto, occasioni per incidere su questi cambiamenti che avranno un impatto su tutto il sistema. Il nostro sentore – aggiunge Palmas – è che il Decreto per l’iter burocratico che dovrà seguire non sia applicabile dal 1 settembre 2019, come previsto, cui si aggiunge una effettiva mancanza di tempo per realizzare su tutto il territorio l’adeguata formazione per tutti gli operatori che dovranno possedere gli strumenti del nuovo sistema. Noi ci saremo – conclude Palmas – sia nelle sedi Istituzionali, sia a disposizione di tutti gli interessati per accompagnarli in questo nuovo iter che crediamo, con i giusti accorgimenti, possa migliorare la qualità dell’inclusione scolastica e della vita nel suo insieme delle persone con disabilità.